Almeno una voce ferma al governo è venuta da Crosetto che alle provocatorie pagliacciate della manifestazione pacifista di Roma ha risposto con i toni che si devono.
La decisione di inviare armi all’Ucraina è avvenuta con un voto del Parlamento, e non c’è nessuna ragione perché non si segua anche domani la medesima procedura, piuttosto fa piacere che qualcuno si sia accorto, magari un po’ tardi, dell’importanza del Parlamento della Repubblica.
Il nostro ordinamento, l’ordinamento repubblicano in genere dai tempi della dottrina di Immanuel Kant, prevede che sia il Parlamento a fare le leggi, non il governo la cui decretazione è comunque soggetta al solo Parlamento per avere un valore legale. L’invio delle armi decretata dal governo Draghi lo è stata perfettamente. Altre decisioni precedentemente prese e senza interlocuzione del Parlamento, offrirebbero invece materia di discussione. Fortuna vuole che non tutti siano dei bulli di quartiere, pronti a cambiare le carte in tavolo a secondo delle convenienze. Crosetto, ad esempio, è un galantuomo di lungo corso su cui il paese può fare affidamento. Quello che pensa, giusto o sbagliato, lo pensa veramente e quando prende un impegno, lo mantiene. Per queste ragioni la difesa dell’Italia e la solidarietà con l’Ucraina, sono in ottime mani.
Foto dal sito del Ministero della Difesa