Il ritorno dell’energia nucleare in Italia non rappresenta più un tabù per l’opinione pubblica nazionale e, in proiezione futura, lo sarà sempre meno; infatti, secondo un’indagine della SGW, la maggioranza della popolazione tra i 18 ed i 34 anni si esprime a favore di questo ritorno. Una parte della classe politica, accademica ed imprenditoriale del Paese ha colto questa nuova sensibilità, ponendo la questione del nucleare in cima alla propria agenda. Lo si è chiaramente visto durante la quarta edizione dell’Intelligence Week “Nucleare si può fare?”, co-prodotta da Vento&Associati con Dune Tech Companies, tenutasi in due distinte giornate a Roma ed a Milano, nel corso del mese di ottobre. L’evento romano dello scorso 11 ottobre ha infatti visto l’interessata partecipazione del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, di quello dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Tornando al tema della produzione di energia nucleare attraverso impianti operanti nel nostro Paese, va precisato che non si sta parlando delle vecchie centrali nucleari, ormai in via di smantellamento, ma di una nuova tecnologia più sicura, flessibile e green, il c.d. nucleare di quarta generazione, che si basa su mini-centrali nucleari, dette small modular reactors (SMR). A tal riguardo il Ministro Pichetto Fratin ha dichiarato: “Sono convinto che bisogna puntare sugli small reactor e che non sarà lo Stato a comprarli, ma consorzi di imprese. Lo Stato dovrà dare il quadro regolatorio e io mi impegno, per fine legislatura, ad arrivarci. Questo Governo può farlo”.
L’avvio di tale processo, che si prevede di durata men che decennale, dovrà necessariamente passare attraverso il decommissioning – ossia lo smantellamento – delle cinque centrali nucleari ancora presenti sul territorio nazionale e, nel contempo, la messa in sicurezza delle scorie radioattive. Il decommissioning nucleare rappresenta, attualmente, una grande sfida ingegneristica e organizzativa della quale, nel nostro Paese, è incaricata la Sogin Spa, la Società di Stato a cui è affidato lo smantellamento delle centrali nucleari di Trino (VC), Caorso (PC), Latina e Garigliano (CE), degli impianti legati al ciclo del combustibile di Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC), Casaccia (Roma) e Rotondella (MT), oltre al reattore di ricerca Ispra-1 nel Centro Comune di Ricerca di Ispra (VA). Gli impianti italiani, di tecnologie diverse fra loro, infatti, erano stati progettati senza pensare al loro successivo smantellamento a fine vita. Ciò significa che Sogin è stata fra i primi operatori al mondo a confrontarsi nello smantellamento, in parallelo, dell’intera filiera nucleare dovendo affrontare, nel contempo, anche temi complessi come la scelta della metodologia di gestione del combustibile nucleare, la necessità di riorientare regolamenti, risorse dalle attività di esercizio a quelle di smantellamento e ricercare soluzioni e tecnologie, molto spesso di natura prototipale.
In occasione dell’evento il Presidente di Sogin Spa, Carlo Massagli, ha dichiarato: “Sogin garantisce la sicurezza, la tutela della salute e dell’ambiente nel decommissioning nucleare, applicando standard tra i più stringenti al mondo e con il costante controllo di diversi Enti ed Istituzioni. Ciò, unito al patrimonio professionale dei nostri tecnici, altamente qualificati, ci permette oggi di contribuire allo sviluppo del settore nucleare, come conferma il recente rinnovo dell’Accordo con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che designa Sogin come centro di Collaborazione”. A Sogin è affidato, infatti, anche il compito di localizzare, realizzare e gestire il futuro Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico. Si tratta di una infrastruttura dove saranno sistemati i rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento degli impianti nucleari e quelli già prodotti, e che si stima si continueranno a produrre nei prossimi 50 anni, nell’industria e in campo medicale.
Di tutto questo, ed altri temi connessi al ritorno del nucleare in Italia, si è dunque dibattuto durante la quarta edizione di iWeek, realizzata con il sostegno di Transmutex, Edison, Ansaldo Nucleare, Ultra Safe Nuclear Corporation, Sogin, Campoverde, Banca Finnat, SWG e Volocom Technology e con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione Lombardia, Enea, Agenzia ICE, Associazione Italiana Nucleare e il Politecnico di Milano.