Un voto delle amministrative parziali va considerato per il valore che assume a livello comunale, appena indicativo della tendenza nazionale. È comunque sempre meglio provare a ragionare sui sei milioni di cittadini chiamati alle urne che su i sondaggi che ci vengono propinati settimanalmente. Fra i due campioni, il voto ed i sondaggi, si scorgerà pure qualche differenza. Per prima cosa continua il dato costante dell’astensionismo in aumento. Il segno di una insoddisfazione radicata e oramai profonda nella cittadinanza a cui ancora nessuno sa rispondere, anche perché questa è legata strutturalmente alla tecnica del sistema maggioritario e non si curerà certo con l’elezione diretta del presidente di quel che si voglia, anzi, potrebbe essere il contrario.
Aspettiamo poi i ballottaggi per capire chi davvero abbia vinto e chi ha perso il 14 maggio. Al momento è abbastanza evidente come Fratelli d’Italia confermi ed in alcuni casi migliori le sue percentuali, principalmente a scapito degli alleati. La Lega perde voti in generale su tutti, ma non in Veneto dove invece ne recupera proprio sul partito della Meloni. Forza Italia, se non proprio viva, almeno è vegeta. Per l’opposizione il Partito democratico non sembra registrare particolari benefici dal cambio di segreteria politica, anzi. Piuttosto la cosiddetta alleanza giallorossa è bella che sepolta da una pietra tombale, gli italiani hanno già dato, senza nemmeno volerlo, tra l’altro, piccolo dettaglio in genere trascurato. I 5 stelle ad ogni elezione perdono voti. In queste condizioni non c’è un domani, tanto che non si capisce se Renzi che continua a schernire Conte come una futura protesi del governo, provochi o ci azzecchi. A Brescia, nel dubbio, il Pd rilancia il “Terzo polo” e vince persino al primo turno. La particolarità è che a Brescia, Azione e Italia viva si sono presentate insieme. Mentre in Toscana e nelle Marche soprattutto il Pd perde posizioni ed il Terzo polo non esiste. Da notare, magari, che quando il Pd riesce a riunire attorno a se tutte le altre opposizioni non registra passi avanti. Mai qualcuno sperava di vedere particolari scompensi rispetto alle elezioni del settembre scorso, si metta pure l’anima in pace.
Il partito repubblicano ha confermato il successo di cinque anni fa a Brindisi all’interno di una coalizione guidata da un candidato sindaco di Forza Italia che si presenta in vantaggio al ballottaggio. Non è affatto detto che il riverbero nazionale aiuti necessariamente una lista alle comunali. A Bisceglie, la città del capogruppo del Partito democratico, Boccia, il centrosinistra è terzo ed il partito dell’ex ministro di Conte, sotto un treno. Lo stesso vale per il comune dove è nata l’onorevole Boschi e per il suo movimento, dove già festeggia il centro destra. Lavorare sul territorio è più utile delle comparsate televisive. Anche a Torre del Greco il partito repubblicano ha saputo lavorare egregiamente formando una lista con soggetti locali capace di superare il sei per cento e questo è avvenuto nel centrosinistra aperto ai 5 stelle. Merita un riconoscimento lo sforzo degli amici di Massa che hanno presentato il loro candidato sindaco con l’Edera in piena e completa autonomia. La sezione del Pri di Massa ha ripreso a lavorare solo da qualche anno, dopo una lunga assenza dalla politica cittadina e questo impegno va considerato come una promessa importante per il futuro in un territorio che sa essere molto generoso con chi esprime tenacia e coerenza. Più difficile la situazione ad Ancona e Terni dove i fuoriusciti del Pri hanno fatto le liste con il partito. La ricomposizione del mondo repubblicano, per convincere l’elettorato, o sa offrire una forma nuova che superi il vecchio partito, ed evidentemente non è il caso, altrimenti può solo avvenire nella casa madre, non certo nelle formazioni fuoriuscite che pretendono ricollocarsi accanto. Preoccupa infine la situazione del nord Italia, dove gli amici che pure sono impegnati non sono riusciti a fare liste con l’Edera, o manco ci hanno pensato.
Nonostante i risultati importanti per il partito repubblicano c’è ancora molto lavoro da fare. Ringraziamo la segreteria nazionale che è stata vicina e presente nella campagna elettorale e tutti i candidati, insieme a coloro che hanno lavorato duramente in queste settimane. Agli amici del partito chiediamo comunque un maggiore ottimismo ed una maggiore coesione. Non è poi così impossibile risalire la china, soprattutto, quando si tratta di garantire una buona amministrazione, c’è sempre bisogno dei repubblicani.