Rosazza, tra i borghi piú belli d’Italia, la cui storia è strettamente legata alla figura di Federico Rosazza, Senatore del Regno, già membro della Giovane Italia mazziniana e Maestro Venerabile della massoneria biellese, oggi e domani apre le porte ai visitatori del Fai, ai quali è stato consentito l’ingresso nella casa museo dell’Alta Valle del Cervo, ma anche a luoghi solitamente non aperti al pubblico, ovvero la Torre del Castello, la Torre del Municipio e la Sala Consigliare del Municipio.
Federico Rosazza Pistolet (1813 –1899), filantropo e politico, famoso per avere realizzato numerose opere a favore della popolazione della Valle Cervo, iniziò gli studi in Valle Cervo e poi nel seminario di Biella, orientato ad abbracciare la carriera ecclesiastica. A quindici anni abbandonò il seminario e chiese alla propria famiglia di essere impiegato in un cantiere di Genova, città nel cui ampliamento ottocentesco l’impresa familiare ebbe un ruolo notevole. Frequentò il collegio presso i padri Somaschi ed entrò poi all’università laureandosi in giurisprudenza nel 1835. Nel corso dei suoi studi strinse amicizia con vari patrioti liguri tra i quali Giuseppe Mazzini ed aderì alla Giovine Italia. Il ricordo della moglie e della sua unica figlia, entrambe morte prematuramente, lo spinsero ad agire a favore della propria terra d’origine e della popolazione locale. Nell’ultimo trentennio dell’Ottocento realizzò a proprie spese numerose opere pubbliche per migliorare la vita dei propri concittadini ed abbellire Rosazza e la Valle Cervo. Utilizzò per queste opere maestranze e materiali locali, contribuendo così allo sviluppo economico di questa area montana. La sua fede mazziniana e i suoi legami con la massoneria gli alienarono le simpatie di parte degli ambienti ecclesiastici, nonostante il fatto che tra le opere da lui finanziate fossero compresi anche alcuni edifici religiosi (primo fra tutti la chiesa di Rosazza). L’appartenenza alla massoneria oltre agli interessi all’alchimia, lo portarono a riempire di simboli legati a quel mondo tutte le opere da lui realizzate chiese e cimiteri compresi. Così in Valle Cervo, e soprattutto nel paese di Rosazza, galleria compresa, possiamo ritrovare decine di simboli massonici. Il 21 novembre 1892 fu nominato senatore del Regno; morì a Rosazza il 25 settembre 1899.
Le principali opere volute da Federico Rosazza riguardano il paese natale, ai tempi frazione di Piedicavallo. A lui si devono il cimitero monumentale, la chiesa parrocchiale, l’attuale sede del Municipio e il castelletto neogotico che sorge a monte dell’abitato in direzione del Colle della Gragliasca. Realizzò poi comode mulattiere per migliorare il collegamento pedonale tra la Valle Cervo e le vallate circostanti, le più note delle quali sono quelle che conducono al Colle della Vecchia e a quello della Gragliasca.
Ma l’infrastruttura viaria più importante fu senza dubbio il collegamento stradale tra i santuari di San Giovanni d’Andorno e di Oropa tramite una galleria che sottopassa il Colle della Colma. Il traforo e la strada di accesso furono costruiti fra il 1889 ed 1898 e sono utilizzati ancora oggi. Vanno infine ricordati numerosi interventi minori tra i quali fontane e abbeveratoi sparsi per le borgate della valle ed alcune belle incisioni rupestri nel vallone della Gragliasca ed attorno al Lago della Vecchia. In molte di queste opere è possibile ritrovare simboli legati alla massoneria, interesse che Federico Rosazza condivise con un suo grande amico, il pittore e architetto di Graglia Giuseppe Maffei (1821-1901). Quest’ultimo fu stretto collaboratore del senatore in molte delle sue realizzazioni nel biellese (palazzi, edifici, monumenti) e a lui fu affidata la guida dei lavori artistici connessi con la realizzazione della Galleria Rosazza.