L’amica Paola Bergamo ci ha inviato il seguente articolo a proposta della riforma della Costituzione: cosa porta veramente in sé?
In realtà la nostra Costituzione è scorretto giudicarla “superata” o “da superarsi”… la verità è che viene più che altro disattesa.
La riforma diretta del premier, così come proposta porta un indebolimento della figura del Capo dello Stato e della sua funzione di garanzia e porta in sé anche la cancellazione del sistema di pesi e contrappesi che i Padri Costituenti individuarono e posero come argine ad ogni deriva autoritaria.
L’Elezione diretta del Premier e l’importanza dei contrappesi oggi messi in pericolo da una proprosta di riforma che tende a accentrare in modo eccessivo nelle mani del Premier potere esecuitvo e legislativo si somma al rischio che finisca per saltare anche il limite dei due mandati vista la tendenza sia a destra e a sinistra già per la questione delle presidenze regionali.
Togliere il limite del secondo mandato è togliere una delle caratteristiche elementari di un sistema democratico e caratterizza in realtà le autocrazie, dando vita al fenomeno del “satrapismo”.
Il rischio che stiamo correndo, non è solo quello di un pasticciato stravolgimento della nostra Costituzione e delle basi stesse del nostro convivere democratico che è Parlamentare, ma è quello di spianare la via a chi intende, raggiunto il potere, non abbandonarlo più, e quindi sono più che evidenti le pericolose derive che potrebbero discenderne.
Meglio prendere in considerazione, se proprio fosse così necessario e irrinunciabile, cosa che a mio giudizio non lo è, propendere per una riforma che si ispiri al sistema tedesco, con la sfiducia costruttiva, dove il Parlamento resta centrale, dove non c’è confusione di ruoli e funzioni e il Parlamento, da noi già piuttosto esautorato o marginalizzato da un eccesso di decretazione governativa, riprenda a pieno le sue funzioni.